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A pochi giorni di distanza ci lasciano due grandi star della disco music (e non solo): Donna Summer e Robin Gibb, uno dei tre Bee Gees. Lei, talento straordinario e bellezza disarmante. Lui, con i suoi falsetti ha fatto innamorare le ragazze di mezzo mondo. Lei, osannata anche dalla critica rock. Lui, anche solista. Quasi coetanei – la Summer più grande di un anno, purtroppo in comune avevano anche la malattia, un cancro lento e inesorabile.
Nonostante la mia propensione per un genere più R&B/soul, la musica disco (specialmente quella anni ’70) è stata e continua ad essere parte integrante del mio bagaglio musicale. Tre anni di concerti insieme ai DisCover (coverband funky & disco) nei locali dell’hinterland milanese hanno fatto sì che diventassi una fan dei ritmi uptempo e delle melodie spensierate. Se avevo avuto una giornata no, cantare e sfogare le mie preoccupazioni a ritmo di funky funzionava come ottimo toccasana.
Senza contare tutto ciò che fa parte dell’immaginario disco-funky, da La Febbre del Sabato Sera agli abiti sberluccicanti che mettono allegria al solo pensarci. E’ la perfetta sintesi nonché metafora di come dovremmo prendere la vita ogni singolo giorno: col sorriso sul volto, senza troppe paranoie, inneggiando all’amore e all’allegria (“These are the good times, leave your cares behind” = Chic docet).
Non posso dunque esimermi dal ricordare due grandi artisti come Donna Summer e Robin Gibb e i sorrisi che mi hanno strappato durante la mia ricerca musicale.
Ed è per questo che mi piace immaginarmeli vicini, tra mirror balls e pantaloni a zampa, a fare a gara a chi, tra i due, spara l’acuto più alto.